Estratto della deliberazione C.C. n. 53 in data 16.11.2007, adottata dal Comune di BRUSNENGO (prov. di BIELLA), in materia di aliquote I.C.I. per l’anno d’imposta 2008.

 

IL CONSIGLIO COMUNALE

 

Premesso: che l'art. 6 della legge 30.12.1992, n. 504, modificato dal comma 156 della legge 27.12.2006 n. 296 (Finanziaria 2007), ha stabilito che il Consiglio Comunale adotta entro il 31 ottobre di anno, con effetto per l'anno successivo, la deliberazione  con  la quale stabilisce  l'aliquota  dell'Imposta  Comunale  sugli  Immobili -  I.C.I. -  in  misura  non inferiore al 4 per mille e non superiore al 6 per mille, ovvero al 7 per  mille  per straordinarie esigenze di bilancio;

Che ai sensi del comma 16°, dell’art. 53, della legge 23.12.2000 n. 388, il termine per deliberare le aliquote e le tariffe dei tributi locali, è stabilito entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione;

Dato atto che nell'anno 2007, questo Comune ha  applicato le seguenti aliquote:

·        aliquota ordinaria:  5,50 per mille;

·        aliquota per gli alloggi non locati:  6,00 per mille;

·        aliquota per immobili posseduti da anziani o disabili che sono ricoverati in istituti di cura, a condizione che gli stessi non siano locati, (comma  56°, art. 3 della legge 662/96):  5,00 per mille;

·        aliquota a favore di proprietari che eseguono interventi volti al recupero di unità immobiliari inagibili o inabitabili, (art. 1, comma 5°, legge 449/97):  4,00 per mille;

ed ha previsto un gettito annuale complessivo di circa € 366.000,00, comprensivo di recupero evasione tributaria;

Rilevato che l'importo complessivo che è stato stimato di conseguire con l'applicazione dell'aliquota  citata, risulta  insufficiente  per  assicurare  le  risorse necessarie a garantire l'equilibrio della parte corrente del Bilancio 2008;

 

P  R  O  P  O  N  E

 

1)      Per l’anno 2008, la rideterminazione dell’Imposta Comunale sugli Immobili  (I.C.I.), in questo Comune, secondo le aliquote di seguito specificate:

·        aliquota ordinaria:  6,80 per mille;

·        aliquota per abitazione principale:  5,50 per mille;

·        aliquota per immobili posseduti da anziani o disabili che sono ricoverati in istituti di cura, a condizione che gli stessi non siano locati (comma 56°, art. 3 della legge 662/96):  5,00 per mille;

·        aliquota a favore di proprietari che eseguono interventi volti al recupero di unità immobiliari inagibili o inabitabili (art. 1, comma 5°, legge 449/97):  4,00 per mille;

l’unica detrazione ammissibile è quella della prima casa e relative pertinenze, nel limite stabilito dalle Leggi Statali;

2)      Di disporre affinché  del  presente  provvedimento sia data  informazione ai contribuenti interessati e, il servizio comunale competente, adotti i provvedimenti allo stesso conseguenti.

 

 

PARERI

Pareri tecnico e contabile per quanto di competenza ai sensi dell'art. 49 comma 1 del decreto legislativo n. 267 del 18.08.2000: FAVOREVOLI.

 

IL RESP. SERVIZIO TRIBUTI                                            IL RESP. SERVIZIO FINANZIARIO

              Iorio Mauro                                                                            Faggian Alessandro

 

 

IL CONSIGLIO COMUNALE

 

Vista la riportata proposta di deliberazione inerente all’oggetto, corredata dai competenti pareri ai sensi dell'art. 49 comma 1 del decreto legislativo n. 267 del 18.08.2000 e udita la relazione del Sindaco;

Ritenuto opportuno provvedere in merito;

Prende la parola il Sindaco:

Discorso del Sindaco:

Se il consiglio me lo permette vorrei fare una premessa a questa delibera ed una breve storia delle tasse comunali:

1.      Fino al 1965 esisteva la “Tassa famiglia”, tassa che i cittadini versavano direttamente al comune, l’importo della tassa veniva stabilito dal comune in base alle proprietà ed al tenore di vita dei singoli contribuenti. Il contribuente se non concordava con la tassa imposta poteva ricorrere nelle opportune. Sedi, era un meccanismo perverso e creava numerosi contenziosi e rancori personali.

2.      Dal 1966 si partì con un nuovo metodo, la tassa comunale sugli immobili, basata sugli estimi catastali, si pagava  direttamente allo stato con il modulo “Vanoni”, lo stato la trasferiva ai comuni, l’importo pagato come tassa per la casa al comune veniva detratto dal reddito imponibile dell’anno successivo.

3.      Dal 1993, con il discorso della devolution, lo stato introdusse l’ici, basata sempre sugli estimi catastali, i comuni furono costretti a creare uffici per l’ici assumendo personale ed attrezzature varie.  Lo stato si dimenticò di permettere di detrarre, quanto pagato per l’ici, dal reddito dell’anno successivo.

Per cui gli immobili sono tassati tre volte: una volta come irpef allo stato, la seconda volta come ici ai comuni e la terza volta si paga l’irpef allo stato sul valore dell’ici, situazione assurda ed aberrante.

Vorrei adesso illustrare la finanza creativa che lo stato inventa ad ogni finanziaria, per cui assistiamo ad una vera e propria lotteria di fine anno, in cui c’è chi vince e c’è chi perde, Brusnengo perde sempre….!

Ricordo che nel 1997 lo stato abbassò di un punto la percentuale dell’irpef allo stato, dicendo che, per applicare la devolution, avrebbe incominciato a tagliare i trasferimenti ai comuni, dando la possibilità a regioni e comuni di applicare un la tassa comunale e regionale fino ad un massimo di 0,5 per mille a testa. Brusnengo per anni non applicò nessuna tassa, poi a causa dei continui tagli dei trasferimenti dello stato al nostro comune, nel 2001 fummo costretti ad applicare la tassa irpef comunale, si arrivò fino allo 0,3 per mille, poi lo stato, nella sua infinita magnanimità, bloccò l’aumento della addizionale comunale per cui noi restammo bloccati al 0,3 per mille, perdendo mediamente introiti per circa 50.000 €….

Con la finanziaria 2005, per il 2006, ridussero subito nel 2006 i trasferimenti per gli investimenti e  per la spesa corrente, di circa € 25.000, ci dissero che potevamo compensare con il 5 per mille; dal biellese del 30 ottobre, allegato 1,  veniamo a sapere che riceveremo, prima o poi, ben 5.353 €….

Con la finanziaria 2006, per il 2007 fecero, un altro bel giochino, sempre invocando la famosa e devolution:

1)      Permisero ai comuni di aumentare la addizionale comunale all’irpef fino al 0,8 per mille;

2)      Ridussero i trasferimenti per la compartecipazione all’irpef da 252.980 € del 2006 a 22.297 € del 2007, contemporaneamente aumentarono i contributi ordinari di 208.000 €, perché così, non essendo più legati alla compartecipazione all’irpef, potranno col tempo ridurre  a zero il contributo, che nel 2006 era di ben 751 €,  nel fare questa operazione ridussero di altri 20.000 € i trasferimenti per la spesa corrente…..(allegati n 2 e 3).

3)      Noi portammo l’addizionale irpef da 0,3 per mille a 0,5 per mille, il maggiore gettito stimato di 45.000 € serviva per compensare i tagli, fino ad oggi questi soldi sono nel tesoretto dello stato e non si sa se e quanto arriverà ai comuni, noi però li abbiamo messi a bilancio 2007, non faccio commenti per amor di patria…..

 

Questa era la situazione fino al venerdì 9 novembre, presentata alla riunione di maggioranza.

 

Con un tocco da maestro, lo stato ha cambiato le carte in tavola ed abbiamo scoperto, allibiti, che i trasferimenti, inseriti nel bilancio comunale del 2007 sono scesi da  358.327 € (allegato 3) a 340.381 € (allegato 4 e 5), queste comunicazioni sono avvenute dopo la verifica degli equilibri di bilancio, fatta a settembre.

Questo è un grave fatto, per cui avremo un buco a bilancio, in quanto non potremo più fare variazione di bilancio, dopo quelle di oggi.  Per fortuna che, ad un convegno, era stata ventilata la possibilità di tale evento assurdo, e noi ci siamo cautelati non spendendo tutto l’avanzo di bilancio 2006.

Lo stato nella sua infinita  magnanimità e lungimiranza, vedi allegato 6, ci ha comunicato che il buco a bilancio non è un problema, anzi ci ha autorizzati ad accertare tale disavanzo di 18.000 € circa come entrata certa dall’ici. Questa è un assurdità amministrativa che noi ci rifiutiamo dia applicare,  perché se non incasseremo più ici avremo un avanzo 2007 errato e gonfiato di 18.000€.

Veniamo alla motivazione di questo taglio e di questa assurda manovra:

1)      Lo stato ha deciso che con gli riaccatastamenti dei fabbricati rurali tutti i comuni d’Italia incasseranno, prima o poi, 609,4 milioni di € in più come maggiore gettito ici;

2)      Ha quindi diviso il maggior gettito per gli 8.100 comuni italiani, ed ha deciso, udite udite cari “sudditi” dimostrato lungimirante, che Brusnengo incasserà grazie all’ici sui rurali 17.946 € in più, e se queste sono prime case….??;

3)      Questi soldi non ci saranno dati dallo stato a fronte dei trasferimenti 2007.

Inoltre, fatto molto grave, assurdo ed anticostituzionale, vedi titolo quinto della costituzione, la stato, con la finanziaria 2007, per il 2008, ha deciso (per ora il senato)  di permettere ai contribuenti di raddoppiare la detrazione sulla prima casa, che per Brusnengo vale circa  72.000 €, vedi allegato 7,  per cui noi verremmo a perdere altri € 72.000 dalle entrate reali del 2008, l’ici la incassiamo subito, a giugno e dicembre, creando un problema di cassa, che andrà in negativo.

C’è una promessa non scritta, di ridare i soldi ai comuni,  prima o poi, ma se per problemi di bilancio la stato ci ha sottratto, subito nel 2007, 609 milioni di € di trasferimenti, non ci sembra una promessa attendibile…..

Pertanto, applicando la massima: aiutati che il cielo ti aiuta, considerando che chi ha una seconda casa ha sicuramente una prima casa e che quindi risparmierà  circa € 100 sulla prima casa, propongo di portare, come deciso in riunione di maggioranza, la aliquota ordinaria ici  all’ 6,8 per mille, allineandoci a molti comuni che sono già al 7 per mille, lasciando invariato il resto, come si può vedere da questa proposta di delibera.

Questa manovra ci permetterà forse di recuperare 61.000 € rispetto alla perdita prevista di  72.000€, sperando che poi la finanziaria, nella forma finale, non blocchi  gli aumenti delle aliquote ici, come si fece per l’addizionale comunale irpef.

Diversamente non ci rimarrà che l’alternativa di tagliare le spese: contributi alle associazioni, manifestazioni, spesa sociale, riscaldamento a 15 gradi, togliere le esenzioni mensa e bus, e spegnere le luci nelle strade a giorni alterni……

Il Consigliere Tonetti Alfiero dichiara che alla luce delle determinazioni in merito assunte dallo Stato, il proprio voto favorevole;

Con votazione palese avente il seguente esito:

 

Favorevoli:                              n. 10

Astenuti                                   n. -

Contrari                                   n.-


D E L I B E R A

 

Di approvare la riportata proposta, corredata dai competenti pareri, in ogni sua parte e condizione.                           

SUCCESSIVAMENTE

 

IL CONSIGLIO COMUNALE

 

Ritenuto di dare immediata esecuzione alla deliberazione

 

Favorevoli:                              n. 10

Astenuti                                   n. //

Contrari                                   n. //

D E L I B E R A

 

Di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 3° del D.lgs. n. 267 del 18.08.2000.