COMUNE DI CAVALESE (TN)
 
Estratto deliberazione consiliare n. 57 dd. 27.12.2004
 
 DELIBERA
 
1. di determinare per l’anno 2005, le aliquote dell’imposta comunale sugli immobili (I.C.I.), nella seguente misura:
 
a. aliquota ordinaria del 5 per mille da applicarsi a tutti gli immobili (fabbricati ed aree) ad eccezione di quelli soggetti alle aliquote di seguito indicate;
 
b. aliquota ridotta del 4 per mille
b.1. in favore delle persone fisiche soggetti passivi e dei soci di cooperative edilizie a proprietà indivisa, residenti nel Comune, per le sole unità immobiliari direttamente adibite ad abitazione principale;
b.2. per le unità immobiliari locate con contratto registrato ad un soggetto che le utilizzi come abitazione principale;
b.3. per le abitazioni possedute a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in Istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che le stesse non risultino locate;
b.4 per le unità immobiliari qualificabili come pertinenze, ai sensi dell’art. 817 del Codice Civile,  che costituiscono pertinenza dell’abitazione principale, come previsto dai commi 12 e 13 della Legge 23.12.1999 n. 488, ovvero cose immobili classificate o classificabili in categorie diverse da quelle ad uso abitativo, destinate ed effettivamente utilizzate in modo durevole a servizio delle unità immobiliari adibite ad abitazione principale,
 
nonché per effetto di quanto previsto dal Regolamento approvato con delibera consiliare n. 72/98, modificato con deliberazione n. 5/2002:
 
b.5 per le abitazioni concesse in uso gratuito dal soggetto passivo a parenti in linea retta entro il secondo grado e collaterale entro il terzo grado, se nelle stesse il parente in questione ha stabilito la propria residenza e vi dimora abitualmente.
 
c. aliquota maggiorata del 7 per mille da applicarsi per gli alloggi posseduti in aggiunta all’abitazione principale, indipendentemente dal fatto che siano destinati alla locazione, alla vendita o tenuti a disposizione per la villeggiatura o altro, con esclusione delle abitazioni individuate alla precedente lettera b), che scontano l’aliquota ridotta;
 
d. aliquota delle pertinenze identica a quella dell’immobile principale;
 
2. di determinare per l’anno 2005, nel rispetto dell’equilibrio di bilancio, in euro 154,94, la misura della detrazione per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale, da applicarsi indistintamente per:
a. le unità immobiliari adibite ad abitazione principale del soggetto passivo;
b. le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari;
c. gli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari, in quanto posseduti come abitazione principale;
d. per le abitazioni possedute a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in Istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che le stesse non risultino locate;
e. per le unità immobiliari qualificabili come pertinenze, ai sensi dell’art. 817 del Codice Civile,  che costituiscono pertinenza dell’abitazione principale, come previsto dai commi 12 e 13 della Legge 23.12.1999, n. 488, solo per la quota eventualmente non già assorbita dall’abitazione principale.
 
nonché per effetto di quanto previsto dal Regolamento approvato con delibera consiliare n. 72/98, modificato con deliberazione n. 5/2002:
 
f. per le abitazioni concesse in uso gratuito dal soggetto passivo a parenti in linea retta entro il secondo grado e collaterale entro il terzo grado, se nelle stesse il parente in questione ha stabilito la propria residenza e vi dimora abitualmente;
 
3. di fissare, inoltre, sempre per l'anno 2005, in euro 258,23, la misura della detrazione per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale, per:
- coloro che oltre al reddito derivante dall’abitazione principale, abbiano quale reddito del proprio nucleo familiare, solo una pensione sociale o un assegno sociale, ovvero una sola pensione integrata al minimo, e coloro che, comunque, siano assistiti in modo permanente dal Comune o da altri Enti, attraverso l’assistenza di tipo economico.